Società

Perù: convocate per gennaio elezioni parlamentari. Morsolin (esperto America Latina), “superare definitivamente eredità fujimorista”

Il Jurado Nacional de Elecciones ha annunciato la convocazione di nuove elezioni parlamentari in Perù per il prossimo gennaio, seguendo il mandato del presidente Vizcarra di sciogliere l’attuale Parlamento. Tutto questo mentre le Forze armate e di Polizia hanno espresso il proprio appoggio al presidente, rispetto alla votazione del Congresso di sospendere per un anno il presidente e far giurare al suo posto la vice-presidente Mercedes Aráoz.
Commenta Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina: “Con la memoria ancora viva del golpe del presidente Alberto Fujimori nel 1992 (oggi in carcere per una condanna a 25 anni per violazione diritti umani), la fragile democrazia peruviana decreta la fine di un Parlamento a maggioranza fujimorista (dove anche la figlia ed erede, Keiko, è attualmente in carcere per corruzione) che in vari modi ha tentato di ripristinare metodi autoritari. In questa nuova transizione va ricordato l’appello del nuovo arcivescovo di Lima, mons. Carlos Castillo, contro un sistema di corruzione che blocca la democrazia e la speranza nelle nuove generazioni, vento di libertà per promuovere un cambiamento anche politico, ispirato dal magistero sociale di Papa Francesco”. In Perù “alcuni gruppi e deputati di diverse forze politiche hanno tentato di fare scelte, per esempio rispetto all’Amazzonia, ispirate dalla Laudato Si’. Tra questi, per esempio, Marco Arana, presidente uscente della Commissione parlamentare sui popoli indigeni e amazzonici, e la giovane Tania Pariona, 34 anni, presidente uscente della Commissione della Donna e della Famiglia del Congresso della Repubblica del Perù”, conclude Morsolin.