
“La Ricostruzione, per essere autentica e permanente, deve essere integrata ed integrale”. Lo ha detto oggi pomeriggio l’arcivescovo de L’Aquila, il card. Giuseppe Petrocchi, nel suo intervento al convegno nazionale “Il Terremoto dell’anima”, in corso in città. “Integrata, perché è una impresa da condursi al plurale, cioè, come Noi-Aquilani. La ricostruzione di una Città è impresa di popolo – ha precisato il porporato -. Tutti gli organismi, a livello centrale e periferico, sono chiamati a coordinarsi a servizio del bene comune: che è bene di tutti e di ciascuno. Nessun soggetto istituzionale, da solo, può dichiararsi abile a condurre in porto quest’opera immane. Integrale, perché si tratta non solo di ricostruire le strutture architettoniche, ma anche la comunità civile ed ecclesiale”. In questa prospettiva, secondo il cardinale, risulta “fondamentale” che “tutti gli attori istituzionali trovino forme di raccordo e di intesa, che consentano di scambiare idee e strategie capaci di favorire dinamiche sananti e processi migliorativi per la vita delle persone e della popolazione”. “Occorre mobilitare, in forme di buona sinergia, la dimensione religiosa, culturale, sociale e politica”.