Medicina
I ricercatori della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs e dell’Università Cattolica, campus di Roma, sono in prima linea per la consensus mondiale su organizzazione e regolamentazione della banca di materiale fecale umano ai fini del trapianto di microbiota. Si tratta di una terapia ‘”salvavita” in caso di infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile ricorrente (resistente agli antibiotici) e ritenuto sempre più come potenziale terapia contro altre malattie, come la colite ulcerosa, anche se sono necessari altri studi prima della pratica clinica. Sottoscritto da esperti europei, americani e australiani e pubblicato sulla rivista scientifica Gut, il documento della Consensus vede come autori, organizzatori e coordinatori Giovanni Cammarota, docente di gastroenterologia all’Università Cattolica e medico dell’Uoc di medicina interna e gastroenterologia del Gemelli, e Antonio Gasbarrini, ordinario di gastroenterologia all’Università Cattolica e direttore del Cemad (Centro di malattie digestive) del Gemelli. La Consensus, spiega un comunicato, “detta linee-guida certe, a partire dalla donazione: la scelta del donatore deve rispondere a criteri rigidi e uniformati; il donatore deve essere sottoposto a visite anche periodiche” e “deve essere istituito un registro dei donatori in modo da prendere tempestive misure di sicurezza in caso di eventi avversi”. La conservazione dei campioni deve seguire procedure standardizzate ed è fondamentale attuare un monitoraggio dei pazienti trapiantati anche a lungo termine per consentire di intercettare eventuali eventi avversi nel tempo.