Rapporto

Italiani nel mondo: mons. Di Tora (Migrantes), “i giovani lasciano l’Italia per lavoro o studio, Brexit una grossa difficoltà”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Negli ultimi tempi avevamo immaginato l’Italia come un Paese di immigrazione, mentre si è dimenticato o non si è valutato per bene che l’Italia è anche un Paese di emigrazione. E si va via soprattutto per motivi di lavoro e di studio”. Lo ha detto il presidente della Fondazione Migrantes, mons. Guerino Di Tora, presentando stamani a Roma la XIV edizione del rapporto “Italiani nel mondo”. “Tanti cervelli purtroppo partono perché non trovano qui una loro sufficiente collocazione”, ha evidenziato il presule. Che diversifica tra differenti situazioni. E ricorda la permanenza del fenomeno dei “migranti previdenziali”. “Vi sono italiani che all’estero possono meglio vivere con la loro pensione. Immaginiamo la situazione di tanti anziani che si stanno trasferendo in Portogallo”. Ma mons. Di Tora ha ribadito che “la prima causa di emigrazione è la ricerca del lavoro”. “Tanti giovani, con un elevato livello di istruzione, non trovano lavoro o trovano solo possibilità di lavoretti – ha aggiunto il presidente della Fondazione Migrantes -. Sentendo che all’estero c’è una maggiore facilità di impiego, emigrano con la speranza di trovare situazioni migliori. Allo stesso modo, altri giovani vanno via per motivi di studio. Tante università offrono possibilità di scambi”. Infine, un riferimento alla Brexit, alla luce dell’elevata presenza di giovani italiani registrati nel Regno Unito. “Brexit, per molti, sarà una grossa difficoltà. Non solo per la normalizzazione delle documentazioni ma anche per richiedere i permessi di soggiorno”.