Anniversari

30° Convenzione diritti infanzia: Samengo (Unicef), “non sia solo un momento celebrativo, ma vengano presi impegni concreti”

“Il prossimo 20 novembre ricorrono i 30 anni dall’approvazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato sui diritti umani maggiormente ratificato al mondo. Chiediamo a tutti che il trentennale della Convenzione non sia solo un momento celebrativo, ma che vengano presi impegni concreti – anche a partire dalla prossima legge di bilancio – per realizzare i diritti di tutti i bambini e tutte le bambine”: lo ha detto il presidente dell’Unicef Italia, Francesco Samengo, intervenendo oggi a Roma, a Palazzo Giustiniani al convegno “Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a 30 anni della Convenzione dell’Onu: soluzioni e prospettive”, promosso su iniziativa della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.
“La Convenzione in questi 30 anni è stata determinante nel migliorare la vita di bambini, bambine e adolescenti. In questi 30 anni, la vita dei bambini è cambiata: si sono ridotte di oltre il 50% le morti dei bambini sotto i 5 anni; la percentuale dei bambini denutriti è quasi dimezzata; 2,6 miliardi di persone in più hanno oggi acqua potabile più pulita. Ma sono ancora molte le sfide da affrontare: 262 milioni di bambini e adolescenti sono fuori dalla scuola; 650 milioni di bambine e ragazze si sono sposate prima dei 18 anni; 1 bambino su 4 vive in aree in cui le risorse idriche saranno estremamente limitate entro il 2040”, ha proseguito Samengo.
“In Italia vivono circa 10 milioni di bambini e ragazzi sotto i 18 anni di età; sono la popolazione a maggior rischio di povertà: circa il 12,1% dei minorenni vive in povertà assoluta. La povertà minorile in Italia non è solo privazione materiale. È povertà di protezione sociale, di istruzione, di cure sanitarie adeguate, di cibo sano, di alloggi salubri, ma anche di giochi, di sport e di vacanze. È povertà di vita. Inoltre, l’andamento della povertà minorile si caratterizza – come molti altri indicatori di benessere nel Paese – per una forte disparità a livello regionale. La sfida che ha davanti il nostro Paese è quella di dare continuità ad investimenti e politiche efficaci capaci di fare la differenza nella vita di bambini e adolescenti. Vogliamo che il nostro Paese diventi sempre più a misura di bambini e adolescenti”, ha concluso il presidente Unicef.