Messico: vescovi su violenza e criminalità, “vincere disperazione, rafforzare azioni per la pace”

In seguito ai fatti accaduti giovedì scorso a Culiacán (Sinaloa, Messico), quando le forze dell’ordine messicane, dopo aver arrestato Ovidio Guzmán López, 28 anni, uno dei dieci figli del boss del narcotraffico El Chapo, sono state costrette a desistere dal loro intento perché assediate dall’esercito “parallelo” del Cartello di Sinaloa, ad aggiungere la sua voce è anche l’intera Chiesa messicana, al termine dell’ennesima settimana in cui si è assistito a una drammatica escalation di violenza anche per altri gravissimi fatti, come l’uccisione di 14 agenti di Polizia, da parte del Cartello del Jalisco, nello Stato del Michoacán, e uno scontro armato nel Guerrero, con 15 vittime.
In una nota diffusa nella tarda serata di ieri (ora italiana) dalla Conferenza episcopale messicana, il presidente della Cem, mons. Rogelio Cabrera López, arcivescovo di Monterrey, e il segretario generale, mons. Alfonso Miranda Guardiola, vescovo ausiliare di Monterrey, scrivono: “In seguito ai recenti episodi violenti a Culiacán e in altre comunità nel nostro Paese, come nel Michoacán e nel Guerrero, offriamo le nostre preghiere ed esprimiamo la nostra solidarietà alle persone ferite e alle famiglie delle vittime. Questi eventi naturalmente ci causano paura, rabbia e disperazione. Ma vogliamo passare da questi sentimenti spontanei alla riflessione e alla risposta collaborativa nella costruzione della pace”.
Prosegue la nota: “Esortiamo coloro che provocano violenza, morte e sofferenza a riconsiderare, pentirsi e convertirsi. Invitiamo le autorità a compiere uno sforzo straordinario, che riduca i tassi di violenza traboccanti che gran parte della nostra popolazione subisce in tutto il territorio nazionale”.
Infine, “invitiamo tutti i credenti e le persone di buona volontà a unirsi per lavorare per la pace, superando ogni rivalità, confronto e interessi particolari. Come Chiesa cattolica, ci impegniamo a rafforzare e ad espandere ulteriormente le azioni pastorali che contribuiscono al rispetto della dignità di ogni persona, a rafforzare le famiglie, l’educazione alla pace, la giustizia sociale e ad aiutare a guarire le persone e le comunità colpite dalla violenza”.

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