ll Consiglio delle Chiese del Medio Oriente (Mecc) esprime dolore e apprensione per le vittime degli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine verificatisi di recente in Iraq, così come per l’offensiva militare guidata dalla Turchia nelle regioni della Siria nord-orientale, che potrebbe avere “gravi ripercussioni sulla integrità territoriale” di quel Paese e aggravare le emergenze umanitarie rappresentate da milioni di rifugiati e sfollati presenti nell’intera regione. In un comunicato diffuso dagli organi ufficiali del Mecc, e ripreso da Fides, i responsabili dell’organismo ecumenico invocano con la preghiera “la fine di ogni forma di violenza e che sia garantita la tutela della dignità umana di tutti”, riaffermando nel contempo “il diritto dei popoli all’autodeterminazione, in linea con l’arabità e i valori dell’amore, della giustizia, dei diritti umani e della responsabilità comune nella costruzione della pace”. Il comunicato si conclude con un richiamo alle coscienze di tutti, affinché le parti coinvolte fermino “il ciclo della guerra e della violenza nella regione benedetta dell’Oriente”. Il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, fondato nel 1974 a Nicosia e attualmente con sede a Beirut, ha lo scopo di facilitare la convergenza delle comunità cristiane mediorientali su temi di comune interesse e favorire il superamento di contrasti di matrice confessionale.