Tutti sono destinatari del pane: “Non a caso nel nostro linguaggio, ‘compagno’ è colui che mangia il pane con me. Il pane va spezzato come l’Eucaristia, cioè condiviso; ha un ruolo decisivo all’interno delle nostre relazioni, apre sentieri di comprensione della vita e della nostra umanità”. Parola di Enzo Bianchi, fondatore della Comunità monastica di Bose. Intervistato dal Sir oggi, Giornata mondiale del pane istituita nel 2006 in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione che ricorre lo stesso giorno, spiega che “gli uomini ne hanno sempre avuto un profondo rispetto anche se oggi, purtroppo, se ne fa uno spreco vergognoso”. “La mia generazione – racconta – nutriva per il pane una sorta di venerazione: se ne cadeva un pezzo per terra ci si sentiva quasi in peccato. E le briciole non venivano mai gettate, ma lasciate sul davanzale per gli uccellini”. “Oggi – conclude – viviamo in una tale abbondanza che non ne compendiamo più il valore, ma non dobbiamo dimenticare che per la maggior parte dell’umanità rimane ancora il sogno da raggiungere”.