Quasi 13 milioni di persone, tra cui 6,5 milioni di bambini, sono colpite dalla fame nel Corno d’Africa, a seguito del più basso livello di precipitazioni piovose nella regione dal 1981. Questo l’allarme lanciato nella Giornata mondiale dell’alimentazione da Save the Children. Nonostante gli sforzi fatti dalle agenzie umanitarie e dai governi di Etiopia, Somalia e Kenya, la situazione di insicurezza alimentare nel Corno d’Africa si sta aggravando. Gli operatori di Save the Children impegnati sul campo segnalano che alcune comunità non riescono più a rigenerare i pascoli, reintegrare le scorte d’acqua e ricostituire gli allevamenti, con un numero sempre maggiore di persone costrette a sfollare per cercare nuove fonti di sostentamento. La siccità in Somalia ha costretto a sfollare 59mila persone solo tra gennaio e maggio 2019, numero che a giugno, nell’intero Corno d’Africa, ha raggiunto 1,8 milioni di persone. A soffrire maggiormente sono i bambini che, gravemente malnutriti, hanno una probabilità di morire 11 volte superiore rispetto a quelli con un peso regolare, sono più esposti alle infezioni e fanno più fatica a guarire perché il loro sistema immunitario è più debole.“I nostri ripetuti appelli alla comunità internazionale negli ultimi 2 anni per un aumento dei fondi per gli aiuti sono caduti nel vuoto”, denuncia l’organizzazione i cui programmi nel Corno d’Africa necessitano di ulteriori 100 milioni di dollari, spiega Filippo Ungaro, portavoce di Save the Children.