
(Bruxelles) La parità di genere resta un traguardo lontano verso cui l’Ue si sta muovendo “a passo di lumaca”. In una scala da zero a 100 siamo al punteggio 67,4; dal 2005, il punteggio dell’Ue è aumentato di soli 5,4 punti (+1,2 punti dal 2015). È l’istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige) a dirlo oggi, nel corso di una conferenza a Bruxelles in cui viene presentato l’Indice 2019 sull’uguaglianza di genere. Ci si sta avvicinando, a livello europeo, alla parità fra donne e uomini nei settori della salute (88,1 punti) e del denaro (80,4 punti); persistono profonde disuguaglianze nella dimensione del potere (51,9 punti), benché sia l’ambito che ha registrato più progressi dal 2005 (+13 punti). A livello di Stati membri la Svezia (83,6 punti) e la Danimarca (77,5 punti) sono le più vicine alla meta; la Grecia (51,2 punti) e l’Ungheria (51,9 punti) le più distanti. L’Italia ha registrato una media di 63 punti tra i 7 indicatori utilizzati (salute, lavoro, denaro, potere, violenza, tempo, conoscenze). La distribuzione del potere è l’ambito in cui si sono registrati più progressi a livello italiano: il punteggio attuale di 47,6 punti segna +31,5 rispetto al 2005. L’Indice 2019 dedica un approfondimento al tema dell’equilibrio casa-lavoro. È disponibile su eige.europa.eu/, con tavole interattive per Paese e per ambito.