Storia

Leggi razziali: L’Osservatore Romano, la mostra su “L’umanità negata” raccontata dal curatore Giovanni Grasso

È intitolata “1938: L’umanità negata. Dalle leggi razziali ad Auschwitz” e nasce per raccontare alle nuove generazioni l’introduzione delle leggi razziali in Italia e le loro devastanti conseguenze. È la mostra che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto nelle sale del Quirinale in occasione degli ottant’anni dall’approvazione delle leggi razziali italiane. A raccontare l’esposizione, dalle colonne dell’ultimo numero de “L’Osservatore Romano”, è Giovanni Grasso, curatore della mostra insieme a Paco Lanciano, maestro delle installazioni multimediali. “La mostra è in realtà un racconto: narra le esistenze parallele di due famiglie italiane, una ebrea e una cattolica. La loro vita procede regolarmente. I due capifamiglia combattono nella prima guerra mondiale, lavorano, si sposano, nascono i figli, i figli vanno a scuola insieme – racconta Grasso – finché un giorno i loro destini si dividono, improvvisamente e drammaticamente. La famiglia ebrea sarà prima pesantemente discriminata, poi perseguitata, quindi catturata durante la razzia del ghetto di Roma, e infine inviata sui treni della morte nei campi di sterminio”. Il racconto si avvale di installazioni multimediali. “La persecuzione nei confronti dei bambini è stata particolarmente odiosa – commenta Grasso – vedere scomparire il proprio compagno di banco, senza conoscere più nulla del suo destino, dovrebbe essere un evento traumatico. Ma all’epoca, grazie anche ad anni di indottrinamento, non fu percepito in tutta la sua gravità. Non è un caso che una delle parole ricorrenti durante la visita è ‘indifferenza’”. La lista delle scuole che chiedono di poter visitare la mostra si fa, di giorno in giorno, sempre più lunga. “Tant’è che l’abbiamo prorogata fino al 10 febbraio – aggiunge Grasso -. Ma stiamo anche lavorando per far sì che questa mostra possa trovare una sede permanente al di fuori del Quirinale”.