Dialogo interreligioso
“La cultura araba ha offerto alla Sicilia un lascito straordinario: nell’intera Isola da molti anni cristiani e musulmani convivono, ma ancora non sempre riconoscendo la ricchezza di cui è portatore l’altro. Giova ricordare, a riguardo, quanto prezioso sia stato il contributo offerto, sin dal Medioevo, dal mondo musulmano a quello occidentale in termini di conoscenze astronomiche, geografiche, matematiche, filosofiche, letterarie, così come nei campi artistico e architettonico, medico e spirituale”. Con queste parole Erina Ferlito, direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso di Mazara del Vallo, annuncia il corso dal titolo “Conoscere l’Islam di fronte e attraverso”. L’iniziativa, che porta la firma anche della Caritas diocesana mazarese, segue l’esperienza fruttuosa del corso “Islam. Forme di organizzazione, profili problematici, rapporti con le istituzioni”, realizzato lo scorso anno.
Il corso ha alla durata di 25 ore e la prima lezione è prevista sabato 12 gennaio. La terrà Roberto Tottoli, ordinario di Islamistica presso l’Istituto orientale di Napoli, che guiderà la riflessione su “Libro sacro e detti del Profeta”. A questo primo appuntamento saranno presenti anche il vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, e Patrizia Spallino, dell’Officina di Studi medievali di Palermo, che organizza le lezioni. Promossa in collaborazione con Uciim e Aiart, l’iniziativa è valida ai fini della formazione e dell’aggiornamento professionale dei docenti. Per gli studenti del Polo universitario di Trapani, il corso rientra all’interno delle attività previste dal master di primo livello in “Wellfar Migration. Aspetti gestionali del sistema di accoglienza e di integrazione dei flussi migratori”. Anche l’Ordine degli avvocati di Marsala riconosce crediti formativi e la Città di Mazara del Vallo ha inserito il corso nel piano formativo annuale 2019 della polizia municipale e degli altri dirigenti, funzionari e dipendenti dell’amministrazione comunale. “Adesioni queste – dice Erina Ferlito – che riconoscono l’importanza della conoscenza del mondo islamico e che mirano a favorire la comprensione di universo culturale che, in maniera indubbia, ha significativamente influito sul patrimonio identitario occidentale”.