“Data l’ammirevole reazione della cittadinanza e visti i numerosi e analoghi episodi che oramai ogni giorno vediamo ripetersi in più parti d’Italia a danno sempre dei più deboli, riteniamo che proprio da Trieste si possa realizzare un atto concreto a supporto di chi vive in strada”: lo chiede Fiopsd onlus in un comunicato, in riferimento a quanto accaduto a Trieste nei scorsi giorni a danno di una persona senza dimora, il romeno Mesej Mihaj, al quale il vicesindaco ha gettato in un cassonetto le coperte. Anche a Trieste infatti stanno partendo i percorsi di Housing First (letteralmente “prima la casa”), ovvero interventi di presa in carico della persona senza dimora partendo dal riconoscimento del diritto alla residenza, alla casa, all’accompagnamento all’autonomia. “Grazie a questa opportunità – prosegue Fiopsd onlus – chiediamo al sindaco Roberto Dipiazza di proporre la persona che ha subito il gesto del suo vice quale primo beneficiario del progetto Housing First promosso dal Comune, per dimostrare che la strada non è una scelta, che la casa è un diritto fondamentale necessario per il recupero di una vita dignitosa e che dalle parole è possibile passare ai fatti #UnaCasaPerMesej”. Ad oggi molti Comuni, grandi e piccoli, sono chiamati a sviluppare interventi di Housing First in favore delle persone senza dimora, grazie ad un programma comunitario nazionale partito nel 2016 e per il quale sono stati stanziati 90 milioni di euro. “In questo momento complesso, di iniziale applicazione di nuove norme derivanti dalla Legge 1 dicembre 2018, n. 132 , paradossalmente nota come Decreto sicurezza – conclude Fiopsd -, il rischio di aumento delle persone senza dimora è concreto e gli impatti nella vita delle città andranno misurati con molta attenzione”.