Tribunale ecclesiastico siculo: mons. Legname (vicario giudiziale), “i giovani d’oggi hanno paura degli impegni stabili e definitivi”

Come consuetudine, inaugurando l’anno giudiziale del Tribunale ecclesiastico interdiocesano siculo, il vicario giudiziale, mons. Antonino Legname, ha presentato i dati relativi all’anno precedente. Confrontando i capi di nullità nelle cause introdotte nell’anno appena trascorso emerge che al primo posto c’è l’esclusione dell’indissolubilità del vincolo. Per mons. Legname, “questo significa che, in una società liquida come quella di oggi, tanti nostri giovani non si sposano con la volontà di celebrare un matrimonio indissolubile e per tutta la vita. I giovani d’oggi, come ha detto più volte Papa Francesco, hanno paura degli impegni stabili e definitivi”. Al secondo posto si colloca il capo dell’esclusione della prole. “Tanti – continua il vicario giudiziale – si sposano con la determinazione di non volere figli dal loro matrimonio. Papa Francesco ha usato parole dure quando ha detto che ci sono coppie di sposi che invece dei figli preferiscono adottare e coccolare cani e gatti”. Altri ancora si sposano senza essere consapevoli degli impegni che assumono con il matrimonio. “Sono in forte aumento le richieste di nullità per problemi di natura psichica o psichiatrica. Alcune sono legate a disturbi ‘nuovi’, come ad esempio la ludopatia”. Nel corso della cerimonia, con la prolusione su “Il Magistero di Papa Francesco nei discorsi alla Rota” di mons. Filippo Iannone, presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, il vicario giudiziale ha ribadito che “occorre un serio discernimento per evitare che i fidanzati arrivino al matrimonio con superficialità, per convenienze sociali o per impulsi emotivi, senza la capacità e la responsabilità di onorare gli impegni del matrimonio che celebrano”. Parlando, poi, della gratuità delle cause di nullità matrimoniale, mons. Legname ha detto: “Purtroppo, ancora circolano fake news in merito ai costi delle cause, anche per questo motivo tante persone rinunciano ad iniziare il procedimento canonico per verificare la validità del loro matrimonio fallito. Ogni persona che ha contratto le nozze nella Chiesa cattolica, in caso di fallimento, ha il diritto di conoscere la verità sulla validità del matrimonio celebrato; la mancanza di disponibilità economiche non deve mai costituire una limitazione nell’esercizio di un tale diritto”. Nella sede del Tribunale ecclesiastico siculo, a Palermo, un patrono stabile, Rosalia Mazzola, svolge consulenza gratuita. “Ovviamente si dà precedenza a chi non ha disponibilità economiche o a casi pastoralmente delicati: chi è in grado di sostenere il costo di una causa – dice – può scegliere un libero professionista tra gli iscritti all’albo dello stesso Tribunale”. Su approvazione del vicario giudiziale, il patrono stabile offre anche la rappresentanza in giudizio.

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