
“Dopo cinque giorni dal nostro appello allo sbarco immediato dei 49 migranti a bordo delle navi Sea Watch e Sea Eye, bambini, donne e uomini non hanno ancora toccato terra e restano ostaggio di una disputa tra Stati. Per questo motivo chiediamo con urgenza al presidente del Consiglio Giuseppe Conte un incontro per chiarire i passi intrapresi dall’Italia per sbloccare la situazione e la posizione del nostro Paese sulla vicenda”. Questo il messaggio inviato oggi in una lettera al premier da parte delle organizzazioni – A Buon Diritto Onlus, Acli, ActionAid, Amnesty International Italia, Arci, Asgi, Avvocato di Strada, Focus – Casa dei Diritti Sociali, Cnca, Centro Astalli, Cir – Consiglio italiano per i rifugiati, Comunità di S. Egidio, Emergency Ong, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia – Fcei, Salesiani per il Sociale, Intersos, Medici senza frontiere, Médecins du monde Missione Italia, Medici per i Diritti Umani, Oxfam Italia, Save the Children Italia, SenzaConfine, Terre des Hommes – che lo scorso 3 gennaio avevano lanciato un appello all’Italia e ai Paesi membri dell’Unione europea per sollecitare lo sbarco immediato dei migranti a bordo delle due navi bloccate da 18 giorni nel Mediterraneo. “Le condizioni delle persone a bordo delle due navi stanno peggiorando di ora in ora e non è più possibile attendere oltre. Per questo motivo la priorità assoluta per tutti dovrebbe essere quella di lavorare affinché tutti i migranti possano toccare terra il prima possibile e non lasciarli altro tempo in mare, dando loro tutte le cure e l’assistenza umanitaria di cui hanno diritto”. L’appello lanciato nei giorni scorsi dalle organizzazioni è stato accolto e diffuso da diverse associazioni e realtà della società civile che hanno voluto unirsi e sostenere con forza la richiesta dello sbarco immediato dei 49 migranti sulla Sea Watch e Sea Eye.