Legge di bilancio e azzardo: mons. D’Urso (Consulta antiusura), “troppe parole generiche che non ci convincono”

“Sono parole generiche che non ci convincono e non fanno capire nulla: quando in passato sono state usate parole a doppio senso, hanno portato a orientamenti che non hanno ridotto il settore dell’azzardo, come è stato, ad esempio, con l’introduzione di apparecchi più sofisticati che apparentemente servivano a ridurre il fenomeno, ma che poi offrono ancora più possibilità di gioco, con gravi conseguenze sull’economia e sulla salute della gente”. Quindi, “al di là delle parole, il vero obiettivo è stato diffondere ancora di più il gioco, per aumentare gli incassi”. Lo dichiara, al Sir, mons. Alberto D’Urso, presidente della Consulta nazionale antiusura, commentando le disposizioni della legge di bilancio 2019 riguardanti l’azzardo e, in particolare, i commi da 634 a 639, che dispongono la riforma dei concorsi pronostici sportivi, che prevede, tra l’altro, nuovi criteri di ripartizione della posta in gioco e la chiusura definitiva di precedenti giochi similari, come il Totocalcio. Secondo la relazione illustrativa, l’aumento del montepremi, tra il 74 e il 76%, è rivolto ad attrarre un numero maggiore di giocatori verso una tipologia di gioco che presenta l’assenza di rischi legati al fenomeno d’azzardo.
La Consulta nazionale antiusura, ci anticipa il presidente, organizzerà tre convegni, uno al Nord, uno al Centro e l’altro al Sud, per chiedere di dare la possibilità a Regioni e comuni di legiferare in materia di azzardo, perché sono gli enti locali a conoscere i problemi reali delle persone”. “Per il Meridione l’appuntamento sarà il 20 febbraio a Palermo – racconta il sacerdote -, mentre dobbiamo decidere ancora le date per Torino e Roma. Se facessimo un referendum, uscirebbero non i ‘gilet gialli’, ma i ‘gilet delle famiglie disperate’ che hanno perduto tutto per l’azzardo. Sono, infatti, in aumento le persone compulsive che vivono in maniera patologica il gioco. Abbiamo notizie brutte da ogni parte d’Italia”.

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