Venezuela: da Maduro parziale apertura al dialogo ma le repressioni continuano. Arrestati quattro giornalisti

Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro si è detto disposto ieri al dialogo con l’opposizione, avanzando l’ipotesi di anticipare le elezioni per il rinnovo del Parlamento (di fatto oggi esautorato dall’Assemblea costituente), ma escludendo nuove elezioni presidenziali. Contemporaneamente Maduro ha sfilato con l’Esercito, cercando così di mostrare la compattezza dell’Esercito a suo sostegno. Da parte dell’opposizione a Maduro, guidata dall’autoproclamato presidente Juan Guaidó, l’uscita di scena di Maduro continua a essere considerata una pregiudiziale per l’avvio di un dialogo. Guaidó ha già nominato rappresentanze diplomatiche nei Paesi che l’hanno riconosciuto e si appresta a nominare dei governatori ad interim, sempre in attesa di nuove elezioni, nei 23 Stati che compongono la Federazione venezuelana.
Proseguono, al tempo stesso, i segnali di repressione governativa, che negli ultimi due giorni hanno coinvolto giornalisti sia stranieri sia venezuelani. Ieri sono stati estradati il giornalista cileno Rodrigo Pérez e il cameraman connazionale Gonzalo Barajona, arrestati martedì a Caracas assieme ai colleghi venezuelani Maiker Iriarte e Ana Rodriguez, che sono stati a loro volta liberati ieri. Secondo l’ambasciatore del governo di Maduro a Santiago, i giornalisti cileni “hanno abusato della loro condizione di turisti per svolgere lavoro giornalistico, senza gli accrediti obbligatori per farlo”. Nel pomeriggio (ora locale) si è diffusa la notizia dell’arresto di due giornalisti francesi, Pierre Caillé y Baptiste des Monstiers, che lavorano per il talk show “Quotidien” di Tele Montecarlo.

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