“Dobbiamo andare a Catania. Questo significa che ci stiamo spostando da un porto sicuro verso un porto dove c’è un procuratore noto per la sua agenda riguardo alle Ong di soccorso in mare. Se questo non è un gesto politico, non sappiamo cosa sia. Speriamo che vada tutto bene ma ci aspettiamo il peggio”. Così la Sea Watch sul suo profilo Twitter internazionale, mentre è atteso per la mattinata lo sbarco delle 47 persone migranti costrette in mare dal 19 gennaio, in attesa di un porto sicuro che le accogliesse, dopo giorni trascorsi a Siracusa. 8 Paesi europei hanno dato la disponibilità all’accoglienza.
We have to go to Catania now. That means, we are moving away from a port of safety, towards a port where there is a prosecutor, known for his agenda regarding sea rescue NGOs. If this is not a political move, we don't know what is. We hope for the best and expect the worst.
— Sea-Watch International (@seawatch_intl) January 30, 2019