Viaggio apostolico

Papa negli Emirati Arabi: un coro di 120 persone da tutto il mondo per la messa del 5 febbraio ad Abu Dhabi

Sarà un coro multinazionale composto da 120 persone delle 9 chiese degli Emirati Arabi uniti ad animare la messa papale il prossimo 5 febbraio presso lo Zayed Sports City di Abu Dhabi, atto centrale del viaggio di Papa Francesco negli Emirati Arabi uniti (dal 3 febbraio). Il coro sarà accompagnato da un organo e da un gruppo di ottoni composto da dieci membri. I coristi, si legge in una nota del Vicariato dell’Arabia meridionale (Eau, Oman, Yemen), guidato da mons. Paul Hinder, sono stati selezionati dopo un’audizione alla quale hanno partecipato 283 cantanti in rappresentanza di 120 cori provenienti dalle nove chiese degli Emirati Arabi uniti. I cantanti selezionati sono filippini, indiani, libanesi, siriani, giordani, armeni, francesi, italiani, nigeriani, americani, indonesiani, olandesi e argentini. Padre Jean-Laurent Marie, capo del comitato del coro papale, ha spiegato che il coro è la “fedele immagine del melting pot degli Emirati Arabi, con tutte le diverse nazionalità residenti in questo Paese. Per la loro bravura alcuni membri del coro sono stati selezionati per una produzione della Bbc di una sinfonia di Beethoven”. Tra le altre iniziative messe in campo dal Vicariato per preparare la visita del Papa anche la diffusione di 50mila copie del libro “Meet Pope Francis in the Uae” (“Incontrare Papa Francesco negli Eau”) e messo a disposizione soprattutto dei più piccoli, quelli che vedranno Papa Francesco per la prima volta nella loro vita durante la messa del 5 febbraio. Il libro contiene anche degli adesivi che i piccoli lettori potranno usare per completare la lettura e scoprire meglio la figura del Pontefice. I bambini frequentanti il catechismo hanno ricevuto il testo gratuitamente mentre tutti i parrocchiani che lo desiderano lo hanno avuto dietro un piccolo compenso in denaro. Intanto oggi la Sala Stampa vaticana ha diffuso alcune indicazioni della messa papale. Tra queste la preghiera dei fedeli in 6 idiomi: coreano, konkani (India), francese, tagalog (Filippine), urdu (Pakistan) e malayalam (India, Kerala). Si pregherà per i vescovi, per i governanti e tutte le autorità civili perché “servano con coraggio la dignità di ogni persona e promuovano un futuro di speranza per tutti”, per il cuore dei peccatori e dei violenti, contro le guerre, per i migranti e i lavoratori che vivono in questi territori, i malati e i defunti.