Minori

Sea Watch: Nicolais (Aismi), “far sbarcare immediatamente i migranti”. “Inconcepibile permanenza in nave in condizioni disumane”

“Le condizioni dei migranti che si trovano sulla nave Sea Watch, come ci vengono anche riferite dal collega psichiatra dottor Garlata che nella giornata di domenica 28 gennaio è salito a bordo, appaiono molto serie soprattutto sul piano psichico”. A lanciare il grido d’allarme è il presidente dell’Aismi (Associazione italiana per la salute menale infantile), Giampaolo Nicolais, che a nome dell’associazione ricorda come a bordo della nave della Ong che la settimana scorsa ha soccorso 47 persone al largo delle coste Libiche ci sono “13 minori dai 14 ai 17 anni che provengono da diversi Paesi africani, e che hanno vissuto la terribile esperienza dello sradicamento dal proprio luogo di origine e dai propri affetti, nonché del lungo e pericoloso attraversamento del deserto. Giunti in Libia, nell’attesa di poter salpare per l’Europa, sono stati vittime di torture, violenze ed abusi nei centri di detenzione”. “Questi minori – la diagnosi clinica – manifestano gravi stati di ansia, sintomi post-traumatici e disturbi del ritmo sonno-veglia: la prolungata e inconcepibile permanenza in nave in condizioni oggettivamente disumane non può non riattivare e far perdurare i sintomi post-traumatici, determinando gravissime conseguenze sul piano dello sviluppo della loro personalità”. “Come operatori della salute mentale infantile – l’appello dell’Asmi – ribadiamo la necessità di far sbarcare immediatamente i migranti, così da aiutarli con i necessari interventi sanitari e psicologici, con particolare riguardo ai bambini e adolescenti. La loro inammissibile permanenza sulla Sea Watch rappresenta un ulteriore abuso perpetrato nei loro confronti: questa volta dalle autorità pubbliche del nostro Paese, che hanno il compito di salvaguardare la salute fisica e psicologica di quanti si trovano sul territorio italiano”.