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Sea Watch: Albano (Garante infanzia) scrive a Conte e Salvini. “Sbarcare i minorenni e assicurare un’adeguata accoglienza”

“La condizione di vulnerabilità delle persone di minore età deve essere tutelata immediatamente e adeguatamente nel rispetto della legge interna e delle norme internazionali alla luce del principio del superiore interesse del minore. Per questo i minorenni presenti sulla Sea Watch vanno fatti sbarcare”. Così Filomena Albano, garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), in una nota diffusa poco fa nella quale comunica che “a proposito dei diritti dei minorenni presenti a bordo della nave Sea Watch 3, ormeggiata in acque italiane, ho inviato una segnalazione al presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno ai sensi dell’art. 3 della legge 112/2011, istitutiva dell’Autorità. Nota della quale ho informato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e i presidenti di Senato e Camera”. La legge italiana, ribadisce l’Agia, prevede che il respingimento non possa avvenire “in alcun caso”. Le fonti internazionali, europee e interne stabiliscono poi per le persone di minore età il diritto a un’adeguata accoglienza in Italia. “Questo – prosegue Albano – significa attivare le procedure previste dalla legge 47/2017 sui minori stranieri non accompagnati. E quindi valutare caso per caso come realizzare il superiore interesse del minore attraverso l’identificazione, un colloquio conoscitivo e la nomina di un tutore”. Adeguata accoglienza che trova realizzazione anche attraverso ricongiungimento, affidamento familiare e inclusione.
La nota inviata questa mattina a Conte e Salvini evidenzia infine che i diritti sanciti dalla Convenzione di New York – diritto all’uguaglianza, alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo, alla famiglia, alla salute, all’educazione – vanno garantiti a prescindere da ogni considerazione di origine nazionale. La segnalazione di oggi fa seguito alla richiesta di informazioni sui minorenni a bordo della Sea Watch già inviata il 25 gennaio al Comandante generale della Guardia Costiera e, per conoscenza, al Dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno.