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Razzismo: don Ciotti a Scarp de’ tenis, “fenomeno strisciante. Nasce da vuoto politico e da crisi economica e sociale”

“Il razzismo è un fenomeno strisciante che ha alle spalle una lunga gestazione. Non emerge mai a caso”. All’origine “ci sono sempre condizioni economiche, sociali e culturali critiche, prossime al collasso, e un grave vuoto politico. Di tale vuoto i primi ad approfittare sono i  demagoghi, che cavalcano la paura e lo smarrimento della gente per trasformarlo in odio verso il diverso, e al tempo stesso offrono scorciatoie e ricette illusorie per superare la crisi”. Ne è convinto don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera. In un’intervista nel numero di febbraio di Scarp de’ tenis, rivista della Caritas Ambrosiana e di Caritas Italiana, spiega che dal razzismo “non si guarisce se non ripristinando la democrazia, non solo come sistema politico ma come sostanza del vivere nella condivisione e corresponsabilità dei diritti fondamentali: la casa, il lavoro,  l’istruzione, l’assistenza sanitaria”. Un compito che “chiama in causa non solo la politica propriamente detta, ma la coscienza e l’impegno di ogni persona e ogni cittadino. La nostra scuola, oggi, forma ancora le coscienze?”. Per don Ciotti, la scuola, oltre a trasmettere conoscenze e saperi, deve “saper anche formare persone capaci di osservare il mondo con sguardo ampio e profondo”. Quanto a solidarietà e giustizia, “non possono essere separate”, avverte, e l’impegno sociale “non è mai neutrale ma sempre intrinsecamente ‘politico’, se intendiamo la politica come servizio per il bene comune”. “Un cattolico – conclude – non può essere intollerante né, soltanto, tollerante. Un cattolico autentico sente sulla sua pelle i bisogni degli ultimi, le loro speranze, le loro paure e ovviamente anche le loro gioie”.