Shoah

Giornata della memoria: lettura pubblica dei nomi delle vittime dello sterminio al consolato generale d’Italia a New York

(da New York) Di Nepi Angelo, Di Nepi Cesare, Di Nepi Celeste, Di Nepi Amedeo, Di Nepi Elvira, Di Nepi Emma, Di Nepi Eugenia, appartenevano tutti alla stessa famiglia: nessuno di loro è sopravvissuto alla Shoa e tutti sono morti ad Auschwitz. Il consolato generale d’Italia a New York ha voluto celebrare la Giornata della memoria con una lettura pubblica dei loro nomi e di quelli dei 7.200 ebrei italiani, vittime dello sterminio nazista. La cerimonia si è tenuta all’esterno di Park Avenue, sede del Consolato e nella lettura si sono alternati la viceministro agli affari esteri Emanuela del Re, il console Francesco Genuardi, la rappresentante dell’Italia alle Nazioni Unite, Mariangela Zappia e vari autorità tra cui il capo della polizia di New York, rabbini, giornalisti insegnanti. In apertura una preghiera ebraica ha ricordato tutti i defunti e la viceministro ha voluto precisare che “ricordare è importante per non ripetere. Oggi pronunciare quei nomi non è facile, perché anche un solo nome di una persona che ha subito una persecuzione pari a quella avvenuta durante l’Olocausto è una vergogna per l’umanità”. E infatti la viceministro si è commossa ripetutamente durante la lettura dei nomi, che a fianco riportavano una breve biografia con la stessa simile chiusura: “Deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuto alla Shoah”. La Del Re ha voluto condividere la sua esperienza durante la sua visita al campo di sterminio tedesco: “Ho chiesto a chi ci guidava come fosse potuto accadere tutto questo. E lui mi ha risposto che tutto è cominciato dalle piccole cose, dai commenti e dalle discriminazioni verso piccoli gruppi, i pù vulnerabili, quelli diversi. E oggi accade lo stesso nei nostri social media, veicoli di discriminazione o di commenti che non giudichiamo seri o degni di nota. Si comincia dalle piccole cose; ecco perché serve ricordare per non ripetere”.