Politica e società

Ue: Bruxelles, accordo tra le istituzioni comunitarie per un maggior equilibrio tra lavoro e vita familiare

(Bruxelles) Un piccolo passo avanti verso la conciliazione tra lavoro e vita familiare: è stato compiuto oggi a Bruxelles, dove Parlamento europeo e Consiglio dei ministri Ue hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla proposta della Commissione europea per una nuova direttiva relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. A questo riguardo, i commissari Frans Timmermans, Marianne Thyssen e Vera Jourová, hanno dichiarato: “L’accordo provvisorio raggiunto oggi dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione europea è una buona notizia per le famiglie in Europa. Il pilastro europeo dei diritti sociali mira a migliorare la vita quotidiana degli europei. L’accordo odierno dà molta concretezza a questa prospettiva e offre alle famiglie con genitori e prestatori di assistenza che lavorano un’autentica opportunità di scelta su come conciliare la vita professionale e quella familiare. Si tratta di un enorme passo avanti verso un’Europa più sociale”. Grazie a nuove norme “adatte al XXI secolo, gli uomini e le donne che lavorano potranno disporre di nuove opportunità per condividere su un piano di parità le responsabilità di assistenza dei figli e dei familiari”.
L’accordo stabilisce una disposizione minima europea che prevede 10 giorni di congedo di paternità dopo la nascita di un figlio, da retribuirsi al livello del congedo per malattia. Esso rafforza l’attuale diritto a un congedo parentale di 4 mesi, imponendo la non trasferibilità di 2 mesi tra i genitori e introducendo un indennizzo per questo periodo di 2 mesi a un livello che sarà stabilito dagli Stati membri. “Abbiamo anche concordato disposizioni europee in materia di congedo per i prestatori di assistenza, prevedendo come nuovo diritto europeo 5 giorni di congedo all’anno per lavoratore. Non da ultimo, le nuove norme rafforzano il diritto per tutti i genitori e i prestatori di assistenza di richiedere modalità di lavoro flessibili”. Per i commissari le imprese “saranno anche in grado di attirare e trattenere uomini e donne talentuosi e l’economia europea trarrà vantaggio da questa proposta, che contribuirà a colmare il divario di genere nei livelli di occupazione”. L’accordo provvisorio dovrà ora essere adottato formalmente dal Parlamento e dal Consiglio Ue.