Assemblea ordinaria
“Le sfide poste dalle migrazioni in Andalusia”, come “le tragedie mortali sulle coste andaluse, la situazione dei minori non accompagnati, la tratta delle persone e l’aumento del rifiuto e del razzismo nella società e nelle nostre comunità ” esigono “un impegno di tutta la società e anche della Chiesa”. Lo sottolineano i vescovi del Sud della Spagna (diocesi di Sevilla, Granada, Almería, Cádiz e Ceuta, Córdoba, Guadix, Huelva, Jaén, Asidonia-Jerez, Málaga), in un comunicato al termine della loro CXLII Assemblea ordinaria, che si è svolta a Córdoba, ieri e oggi. “I vescovi riconoscono e apprezzano lo sforzo che realizzano tante istituzioni ecclesiali a favore dei migranti in Andalusia: dalle parrocchie e le Caritas parrocchiali e diocesane fino alle congregazioni religiose e altre organizzazioni, che accolgono, proteggono, aiutano il migrante e cercano di favorire la sua integrazione”. I presuli sostengono “gli sforzi che si fanno per sensibilizzare la società e denunciano la tragedia che costituiscono tanti naufragi nel mare”. “La Chiesa difende che i migranti sono persone, con la stessa dignità e diritti degli altri. Sono nostri fratelli e figli di Dio”, aggiungono i presuli.
Tra i temi affrontati durante l’Assemblea, le statistiche degli alunni di religione nel sistema educativo andaluso, i lavori in corso sulla riforma della Lomce (Legge organica per il miglioramento della qualità educativa) e la materia di religione in Andalusia.
Infine, tra il 2019 e il 2020 si commemora il 450° anniversario della morte di San Giovanni d’Avila, il 125° della sua beatificazione e il 50ç della sua canonizzazione. Perciò, la diocesi di Córdoba promuove un Anno giubilare dedicato al Santo, che si celebrerà dal 6 aprile 2019 al 31 maggio 2020, a Montilla, con varie iniziative religiose e culturali. Anche la diocesi di Jaén prepara un Anno giubilare per San Giovanni d’Avila, perché la città di Baeza è stata testimone della predicazione del santo e del suo zelo per la formazione dei sacerdoti.