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Lavoro: Istat, nel 2016 retribuzione oraria lorda degli italiani sotto la media dell’eurozona ma i contributi sociali pesano di più

Nel 2016 l’Italia con 19,92 euro si colloca sotto la retribuzione media oraria relativa ai Paesi dell’area euro mentre l’incidenza dei contributi sociali sul totale del costo del lavoro orario è maggiore, pari al 27,7% contro il 21,1% dell’Ue25 e al 23% nell’area euro. È quanto emerge da report “La struttura del costo del lavoro in Italia” relativo all’anno 2016 diffuso oggi dall’Istat.
La stima per il 2016 del costo del lavoro in senso ampio delle unità economiche con almeno 10 dipendenti dell’industria e dei servizi è pari a 41.785 euro per dipendente mentre le retribuzioni lorde per dipendente ammontano a 30.237 euro e sono il 72,4% del costo del lavoro.
Per quanto riguarda la retribuzione lorda emergono però forti differenze tra settore pubblico (32.040 euro) e privato (29.523), e soprattutto tra le diverse aree del Paese: infatti è superiore alla media nazionale nel Nord-ovest e nel Centro (rispettivamente +4,5% e +2,1%) mentre nel Nord-est, nel Sud e nelle Isole i valori sono inferiori (-3,3%, -6,1% e -2,8%). Differenze si verificano anche in base alle dimensioni dell’impresa: la retribuzione lorda per ora lavorata è pari a 20,19 euro, con una differenza di oltre sette euro tra le unità economiche con 1.000 e più dipendenti e quelle di piccole dimensioni (10-49 dipendenti).
Nel 2016 il complesso delle spese sostenute dai datori di lavoro per impiegare lavoratori è stato di 41.785 euro per dipendente: il cui 72,4% è costituito dalle retribuzioni lorde e il 27,3% dai contributi sociali. La restante parte è composta dai costi intermedi connessi al lavoro, tra cui le spese di formazione professionale che contano per lo 0,2%.