Messa apertura
(dall’inviato a Panama) “Possiamo essere tutti santi: anche quando pensiamo che la nostra esistenza non ha un grande valore per tutti i peccati commessi. Possiamo tutti vivere e raggiungere la santità. Essere santi ci fa uscire dalla corruzione spirituale e materiale, da tutto ciò che ci provoca il male e offende Dio”. È l’esortazione lanciata dall’arcivescovo di Panama, mons. José Domingo Ulloa Mendieta, nella messa di apertura della Gmg, ieri sera a Panama. “Un santo difende gli indifesi: i non nati, ma anche i nati nella miseria; difende i migranti, cerca giustizia; prega, vive e ama la comunità. È allegro e ha senso dell’umorismo; combatte sempre, esce dalla mediocrità, vive la misericordia di Dio e la condivide con il prossimo. Essere santi non è un mito, è una realtà palpabile”. Come testimoniato dalla vita dei patroni della Gmg. L’arcivescovo li ha ricordati uno ad uno, fino a citare san Oscar Romero, scatenando l’ovazione delle migliaia di giovani presenti. “Tutti questi santi – ha concluso – ci mostrano che la santità è possibile, in tutte le culture e gruppi etnici, senza differenze di sesso o età. Il generoso dono della loro vita a Dio e al prossimo li ha portati alla santità”.