Politica

El Salvador: a due settimane dalle elezioni presidenziali i vescovi chiedono un voto libero e trasparente

A due settimane dalle elezioni presidenziali del 3 febbraio, la Conferenza episcopale dell’El Salvador (Cedes) interviene nel dibattito con una nota firmata da tutti i vescovi del Paese e presentata ieri durante una conferenza stampa dal presidente della Cedes, mons. José Luis Cristobal Alas.
Nella nota si riconosce che la chiamata al voto coincide “con un momento delicato, dovuto soprattutto alla frustrazione che sperimenta gran parte del popolo, che si sente defraudato dai partiti politici, e per la corruzione di alcuni dei principali dirigenti. Una frustrazione che diventa insopportabile nelle zone dove impera la violenza omicida”.
I vescovi, inoltre, denunciano che la frustrazione si somma alla sfiducia che il processo elettorale non si sviluppi nel pieno rispetto della legalità. Per questo chiediamo alle autorità elettorali di fare quanto è necessario per garantire a tutti i cittadini e cittadine di esercitare il loro diritto al suffragio in totale libertà. Speriamo che il 3 febbraio potremo assistere a un evento elettorale trasparente e assolutamente rispettoso della volontà del popolo”.
La Cedes richiama anche il popolo salvadoregno alle sue responsabilità di promozione del bene comune, anche attraverso il voto, da esercitare “in piena coscienza”, in accordo “ai nostri valori, scegliendo che si impegni seriamente a dare soluzione ai gravi problemi, economici, sociali e politici dei nostri Paesi”.
Preciso anche l’elenco delle sfide “molto grandi” che viene sottoposto ai candidati: “Promuovere il bene comune, difendere e garantire il diritto alla vita, all’acqua potabile come bene pubblico, alla salute, a un’educazione di qualità. Nelle circostanze attuali diventa inoltre prioritaria la protezione dell’ambiente”. Tra gli altri temi affrontati nella nota, un sistema tributario giusto, il diritto al lavoro, la lotta alla povertà e alla corruzione.