Tavola rotonda

Corruzione: Cafiero de Raho (procuratore nazionale antimafia), “insieme alla mafia è il primo fattore di ostacolo alla crescita”

“La corruzione in Italia è il primo fattore di ostacolo alla nostra crescita insieme alle mafie. Le mafie sono la vera zavorra, ma la corruzione è uno strumento talmente diffuso che non permette di fare nemmeno delle statistiche serie”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, durante la tavola rotonda dal titolo “Rapporti fra corruzione ed altre devianza patologiche: esperienze a confronti”, nell’ambito del master sulla anticorruzione dell’università Tor Vergata di Roma. “Il fenomeno è di una gravità assoluta – ha aggiunto il procuratore – contro il quale puntare l’etica e la formazione per far comprendere che l’uomo cresce osservando le regole”. “Il titolo dell’incontro di oggi mi porta a guardare alla funzione che svolgo. Non si deve mai pensare che la corruzione non sia frequente nelle organizzazioni mafiose che sono ormai nazionali e strutturate sia da uomini che controllano il territorio sia da uomini che si occupano del finanziamento. Le imprese di cui le mafie dispongono sono i soggetti legali dietro i quali la mafia si nasconde. Una volta esisteva l’imprenditore mafioso mentre oggi è sempre meno individuabile”. “La mafia usa imprese già impegnate nel mercato, sfrutta amministratori già inseriti. Lo fa usando l’usura o intrattenendo affari con i soggetti economici. Le mafie entrano anche nella pubblica amministrazione perché partecipano agli appalti formando cartelli di 50 aziende che hanno la certezza di ottenere tutte il lavoro. Questo è il risultato di diverse indagini che ha evidenziato un sistema in cui la stazione appaltante è compiacente e non si oppone. I vantaggi – ha concluso – non sono solo economici ma anche di potere e di carriera per colpa di amministrazioni pubbliche fragili”.