
“49 uomini, donne, bambini in mare senza un porto sicuro dove sbarcare, è disumano!”. Medici senza frontiere è tra le organizzazioni che stanno lanciando in queste ore appelli su Twitter per esprimere solidarietà e chiedere un porto di attracco per le persone salvate dalle due navi Sea Watch (32 persone il 22 dicembre) e altre 17 dalla Sea Eye il 29 dicembre. “Sappiamo cosa significa per persone vulnerabili affrontare questo tipo di viaggio. Il meteo peggiora, è sempre più freddo. Serve una soluzione!”.
49 uomini, donne, bambini in mare senza #portosicuro dove sbarcare, è disumano! Sappiamo cosa significa per persone vulnerabili affrontare questo tipo di viaggio. Il meteo peggiora, è sempre più #freddo. Serve una soluzione! Solidarietà a @SeaWatchItaly e @SeaEye_It #ApriteiPorti pic.twitter.com/OSRbMLSc9V
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) January 2, 2019
49 uomini, donne, bambini in mare senza #portosicuro dove sbarcare, è disumano! Sappiamo cosa significa per persone vulnerabili affrontare questo tipo di viaggio. Il meteo peggiora, è sempre più #freddo. Serve una soluzione! Solidarietà a @SeaWatchItaly e @SeaEye_It #ApriteiPorti pic.twitter.com/OSRbMLSc9V
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) January 2, 2019
Ieri sera la nave dell’organizzazione tedesca Sea watch ha lanciato il suo ennesimo Sos: “Undicesimo giorno bloccati in mare. Non è sostenibile e non è umanamente giustificabile. Questo braccio di ferro politico infligge sofferenza a donne, uomini e bambini, scappati dall’inferno libico. Siamo increduli di fronte a governi che rifiutano 32 persone”.
Undicesimo giorno bloccati in mare.
Non è sostenibile e non è umanamente giustificabile.
Questo braccio di ferro politico infligge sofferenza a donne, uomini e bambini, scappati dall’inferno libico.
Siamo increduli di fronte a governi che rifiutano 32 persone.#BuonAnno pic.twitter.com/2tGCoPnWiK
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) January 1, 2019