“Le due figure, quella di Luigi e di Mario Sturzo, sono compositive l’una dell’altra, sinergiche, e non si può comprendere a fondo Luigi e il suo percorso politico senza tener conto del patrimonio culturale di Mario che sostenne il fratello Luigi nelle sue scelte. Soprattutto gli diede l’intuizione del fondamento spirituale dell’attività politica”. Così Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina, che ha presieduto la sessione pomeridiana del convegno “Luigi e Mario Sturzo, il progetto cristiano di democrazia” in corso nella Facoltà teologica di Sicilia, a Palermo. “Come vescovo di Piazza Armerina mi sento onorato e sento la responsabilità di essere successore di Mario Sturzo che non è stato solo un fine intellettuale ma anche un grande pastore”, ha aggiunto il presule. Nelle sue parole la consapevolezza che si tratta di una testimonianza che “mi sollecita a essere un pastore con l’odore delle pecore, per usare il linguaggio di Papa Francesco, vicino alle esigenze dei lavoratori, dei poveri, attento alla vita del clero del suo territorio”.