
(Strasburgo) Triplicare i fondi del bilancio Ue a lungo termine (2021-2027) per il programma diritti e valori fino a 1,8 miliardi di euro: lo chiedeva la Commissione parlamentare per le libertà civili e oggi l’Europarlamento, riunito in plenaria a Strasburgo, ha dato il via libera alla proposta. La Commissione europea aveva proposto 642 milioni di euro per i sette anni del budget pluiriennale. Il mandato del Parlamento per avviare i negoziati con i ministri dell’Ue su questo punto è stato approvato con 426 voti favorevoli, 152 contrari e 45 astensioni. “Con l’obiettivo generale di tutelare e promuovere i diritti e i valori sanciti dall’articolo 2 del trattato Ue attraverso il sostegno alle organizzazioni della società civile a livello locale, regionale, nazionale e transnazionale”, il programma mira, si legge in una nota, “a promuovere l’uguaglianza, a incoraggiare l’impegno e la partecipazione dei cittadini al processo democratico e a combattere la violenza”. I deputati hanno deciso di menzionare “la protezione e la promozione della democrazia e dello Stato di diritto come obiettivo principale”, in quanto “rappresentano un prerequisito per la tutela dei diritti fondamentali e per garantire la fiducia reciproca tra gli Stati membri e la fiducia dei cittadini”. Per quanto riguarda le attività da finanziare con i fondi Ue, il Parlamento propone campagne di sensibilizzazione sui valori fondamentali europei e sui diritti e gli obblighi derivanti dalla cittadinanza europea. “Sono state inoltre suggerite iniziative per riflettere sui fattori che portano all’avvento di regimi totalitari e per commemorare le loro vittime”. Fra i progetti suggeriti: gemellaggi tra città, misure contro odio e disinformazione, protezione delle vittime di violenza.
Sempre nella seduta odierna, il Parlamento ha votato una risoluzione non legislativa con misure per aiutare le migliaia di Pmi e start-up “che falliscono ogni anno in attesa del pagamento di crediti dovuti anche dalle autorità pubbliche”. Lara Comi, relatrice per la commissione per il mercato interno, ha dichiarato: “In Europa 6 imprese su 10 sono pagate in ritardo rispetto a quanto stabilito nel contratto. Con questa proposta introduciamo un maggiore sforzo per pagare entro i 30 giorni, una maggiore trasparenza riguardo il comportamento in materia di ritardo nei pagamenti, una white list per promuovere le imprese che si comportano correttamente e forme di compensazione obbligatorie e adeguate a livello fiscale”.