Sta suscitando un forte dibattito in Argentina il caso di una ragazza dodicenne che vive nella provincia nordoccidentale di Jujuy, rimasta incinta dopo aver subito una violenza. Di fronte a tale situazione e alla possibilità di un’interruzione volontaria della gravidanza, è intervenuto ieri, attraverso un comunicato riportato dell’agenzia Aica, il vescovo di Jujuy, mons. Daniel Fernández. Il presule, che in questi giorni si trova a Roma, esprime forte vicinanza e solidarietà alla ragazza e alla famiglia; al tempo stesso “prega Dio perché il caso si risolva senza aggiungere dolore al dolore, salvando le due vite”.
La dodicenne si sarebbe presentata in ospedale per forti dolori allo stomaco e i medici hanno constatato il suo stato di gravidanza. Secondo quanto riporta la stampa argentina, la famiglia è orientata a ricorrere all’aborto, rientrando la situazione in una delle tre motivazioni per le quali è legale interrompere la gravidanza in Argentina, mentre le autorità sanitarie hanno sospeso l’intervento. I medici interni alla struttura ospedaliera sarebbero, tra l’altro, tutti obiettori di coscienza rispetto all’aborto.