
“È fondamentale affidarsi ai professionisti per conoscere il territorio in cui viviamo e proprio per le caratteristiche del nostro Paese, la figura del geologo dovrebbe rivestire sempre un ruolo centrale nel governo del territorio”. È quanto afferma Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei geologi (Cng), in occasione del secondo anniversario (18 gennaio) della tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola, la più grave causata da una slavina in Italia dal 1916. Una valanga di neve e detriti di grandi proporzioni, staccandosi dal monte Siella, appartenente al massiccio del Gran Sasso, travolse la struttura provocando 29 vittime. È necessario, secondo, il Cng, “imprimere nella mente di ciascuno di noi quanto l’Italia sia una nazione fragile per la presenza di tutti i tipi di georischi: sismico, vulcanico e idrogeologico”. “Accogliamo con favore – aggiunge – la notizia dell’approvazione dello schema di direttiva sul sistema di allertamento nazionale e regionale e per la pianificazione di protezione civile territoriale sul tema del rischio di valanghe”. Domenico Angelone, tesoriere del Cng, ribadisce l’esigenza per la popolazione di imparare a convivere con i terremoti, con le alluvioni e con le frane. “Da anni portiamo avanti un’importante campagna di sensibilizzazione e di informazione sia nei confronti degli adulti sia verso i più piccoli per diffondere la cultura del rischio e della prevenzione, per insegnare quali sono i corretti comportamenti da adottare in caso di emergenza, ma anche per inculcare e stimolare una maggiore coscienza geologica, volta al rispetto del territorio e ad uno sviluppo davvero sostenibile. La prevenzione – ribadisce – deve essere accompagnata da un’adeguata pianificazione territoriale, mettendo in sicurezza le nostre case, le nostre scuole e i nostri luoghi di lavoro”.