Riepilogo

Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Brexit, Westminster boccia l’accordo. Terrore in Kenya, assaltato hotel a Nairobi

Brexit, Westminster boccia l’accordo. May non si dimette. Oggi il voto di fiducia

L’accordo sul divorzio dall’Ue raggiunto a novembre dalla premier Tory, Theresa May, con Bruxelles è stato bocciato dalla Camera dei Comuni britannica con 432 no contro 202 sì. La ratifica è stata negata con uno scarto di 230 voti, molto pesante per il governo. Sono 118 i deputati conservatori che hanno votato contro l’accordo. Intanto il leader laburista Jeremy Corbyn, che ha parlato di una “sconfitta devastante”, ha presentato una mozione di sfiducia al governo Tory. La mozione sarà discussa oggi. Il portavoce del Dup, il partito degli unionisti nordirlandese, ha annunciato che voterà la fiducia a Theresa May. I 10 voti del Dup sono decisivi per assicurare la maggioranza al governo. Concludendo il dibattito ai Comuni, la premier May aveva detto che l’accordo sulla Brexit sottoposto al Parlamento rispetta “la volontà democratica” espressa dal popolo britannico nel referendum del 2016 e apre la strada “a un futuro migliore” per la Gran Bretagna. May ha quindi passato in rassegna le alternative, denunciando un eventuale secondo referendum come uno strumento di divisione per il Paese e un no deal come una soluzione in contrasto con l’interesse nazionale.

Brexit. Presidente Juncker: sale il rischio no deal, il Regno Unito chiarisca

“Con rammarico prendo nota del risultato del voto” ma “da parte Ue il processo di ratifica dell’accordo di recesso prosegue”. Così il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker. “Il rischio di un’uscita disordinata è aumentata. Mentre non vogliamo che accada, la Commissione proseguirà il suo lavoro per assicurare che l’Ue sia pienamente preparata. Chiedo al Regno Unito di chiarire le sue intenzioni il prima possibile. Ci siamo quasi”, conclude. Da parte sua, il governo italiano, si legge in una nota, “prende atto del voto del Parlamento britannico che ha respinto la ratifica dell’accordo di recesso del Regno Unito dall’Ue. In tale contesto, continueranno e saranno intensificati i preparativi per essere pronti a tutti gli scenari, incluso quello poco auspicabile di un recesso senza accordo il 29 marzo 2019”.

Terrore e sangue in Kenya, assaltato hotel a Nairobi

I terroristi islamici somali al-Shabaab sono tornati a colpire il Kenya con l’azione di un commando che – tra esplosioni, spari e forse anche ostaggi – ha causato almeno una mezza dozzina di vittime e decine di feriti in un hotel di lusso a Nairobi. Un attacco che in serata era ancora in corso con i jihadisti asserragliati all’ultimo dei sette piani dell’hotel, il Dusit. Il bilancio, del tutto provvisorio, è di almeno sette morti e 31 feriti ma potrebbe sensibilmente aumentare visto che è basato su un testimone che ha visto cinque corpi a terra e soccorritori che riferiscono di due decessi in ospedale. La polizia non ha fornito cifre ufficiali. La rivendicazione dei terroristi al-Shabaab è arrivata attraverso la loro radio, Al Andalus.

Francia. Macron, al via davanti a 600 sindaci il grande dibattito nazionale

È cominciato davanti a 600 sindaci riuniti nella palestra di un ginnasio a Grand Bourgtheroulde, nel nord della Francia, il grande dibattito nazionale con cui Emmanuel Macron punta a rispondere alle richieste di maggiore equità sociale e a smorzare la protesta dei gilet gialli. Nel suo intervento il capo dello Stato ha ribadito di volere trovare una soluzione a quattro grandi fratture: sociale, territoriale, economica e democratica. “Voglio che quello di oggi sia un dibattito libero – ha detto il presidente -; quindi, vi chiedo di dirmi cosa pensate davvero e quali sono le vostre proposte per il Paese”. I sindaci hanno esposto alcuni dei principali problemi con cui si devono confrontare ogni giorno: trasporti, divario digitale, accesso all’assistenza sanitaria, carbon tax. Uno dopo l’altro, hanno parlato delle difficoltà quotidiane delle comunità rurali.

Gaza, sbloccata vicenda tre carabinieri

Si è sbloccata la vicenda dei tre carabinieri italiani rifugiatisi nella sede dell’Onu a Gaza. Lo riferiscono media palestinesi e israeliani, secondo cui Hamas ha tolto l’assedio dopo aver accertato la loro identità di italiani e non di israeliani come sospettato in precedenza. Fonti stampa hanno aggiunto che oggi con la riapertura del valico di Eretz con Israele i carabinieri dovrebbero poter uscire da Gaza e fare ritorno a Gerusalemme. Non ci sono al momento conferme ufficiali.

Siria, 15 bimbi morti di freddo

In Siria 15 bambini sono morti nelle ultime settimane a causa del freddo e della mancanza di cure mediche, 13 di loro avevano meno di un anno. La denuncia arriva dall’Unicef. In particolare, le gelide temperature e le dure condizioni di vita a Rukban, al confine sud occidentale della Siria con la Giordania, stanno sempre più mettendo a rischio le vite dei bambini e in un solo un mese, afferma l’Unicef, “almeno 8 bambini – la maggior parte con meno di 4 mesi e il più piccolo nato da solo un’ora – sono morti”. Ancora una volta, l’Unicef chiede a tutte le parti di “facilitare urgentemente l’arrivo di un convoglio umanitario a Rukban e di garantire passaggi sicuri alla ricerca di un luogo sicuro fuori dalle aree di scontro.