Ecumenismo

Settimana di preghiera: card. Koch (Santa Sede), “ritrovare l’unità vuol dire superare anche l’ingiustizia della divisione” delle Chiese

“Ritrovare l’unità vuol dire superare anche l’ingiustizia della divisione” delle Chiese. Così il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, spiega in un’intervista al Sir il significato del tema – “Cercate di essere veramente giusti” (Deuteronomio 16, 18-20) -, che quest’anno accompagnerà le preghiere e le meditazioni della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (dal 18 al 25 gennaio).
“L’ingiustizia fondamentale nel cristianesimo – aggiunge il cardinale – sono le divisioni perché Gesù ha voluto una Chiesa. In questo senso, come ha detto il Concilio Vaticano II, la divisione è una grande ferita, è contraria alla volontà del Signore, danneggia la Chiesa e danneggia l’annuncio principale del Vangelo”. Ad aprire le celebrazioni sarà Papa Francesco, che presiederà i vespri nella basilica di San Paolo fuori le Mura venerdì 18, alle 17.30. Parteciperà anche il cardinale vicario Angelo De Donatis. Tradizionalmente il Pontefice chiudeva le celebrazioni dell’ottavario, ma quest’anno, proprio in quei giorni, sarà impegnato a Panama con la Giornata mondiale della gioventù. “È una bellissima decisione da parte del Santo Padre”, commenta Koch. “Questo mostra due cose. La prima è che l’ecumenismo sta molto a cuore al Santo Padre. La seconda è che il fatto che quest’anno i Vespri vengano celebrati all’inizio della Settimana, ricorda ancora di più che la preghiera per l’unità è il fondamento e l’origine di tutto il movimento ecumenico. Con la preghiera per l’unità, noi cristiani esprimiamo la nostra condizione e, cioè, che noi non possiamo fare l’unità. Noi uomini possiamo creare divisioni. Questo lo ha dimostrato la nostra storia e lo dimostra il nostro presente. L’unità è sempre un dono dello Spirito Santo e la preparazione più adeguata per ricevere questo dono dello Spirito è la preghiera”.