Appello ai liberi e forti

Politica: mons. Bertolone (Cec), “necessario un ‘riarmo morale’ dei cattolici”

“I cattolici, che non debbono fare solo gli spettatori o le comparse, diano il loro contributo, sprigionino le energie umane e spirituali migliori da offrire non solo agli italiani, ma al mondo”. Lo scrive mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace e presidente della Conferenza episcopale calabra (Cec), su L’Osservatore Romano in edicola da oggi pomeriggio, a proposito dell’attualità dell’appello ai liberi e forti lanciato da don Luigi Sturzo. Ricordando le parole del Papa nel Messaggio per la Giornata della pace, il presule ribadisce che “sono ancora troppi oggi i vizi della politica”. Ma già cent’anni fa “Luigi Sturzo e suo fratello Mario, vescovo di Piazza Armerina, disegnarono in modo organico, a cavallo tra i due secoli appena trascorsi, una via percorribile verso un impegno sociopolitico ispirato a Cristo e al Vangelo e in ottica popolare e democratica, per fare chiarezza nella nostra nazione”. “In questa loro visione – aggiunge mons. Bertolone – si ravvisa una vera e propria ‘teologia della laicità’, ovvero dell’impegno in ambito civile di tutti coloro che vedono nella verità evangelica, l’ispirazione e il modello di regionalismi forti, collegati a una vasta rete di opere sociali”. Segnalando “la crisi profonda delle due principali culture socialcomunista e democratico-cristiana”, l’arcivescovo sostiene che nei partiti manchino “figure carismatiche”. Quindi, l’invito a un “ripensamento critico degli errori, ma per fortuna anche dei meriti che la civiltà cristiana può del tutto legittimamente ancora rivendicare”. Infine, ricordando don Sturzo, mons. Bertolone sottolinea l’attualità del “riarmo morale”. “Vogliamo ricordarlo perché ricordare è verbo di futuro, non di passato”.