Comunicato finale

Cei: Consiglio permanente, “un metodo per affrontare una stagione segnata da smarrimento e confusione”. “Partecipazione consapevole e responsabile” alle elezioni europee

“Non limitarsi a rincorrere l’attualità, ma affrontarla con lo sguardo di Pastori, animati dalla responsabilità di assicurare il contributo dell’esperienza cristiana, quindi dell’annuncio e della testimonianza evangelica”. A partire da questa consapevolezza i membri del Consiglio episcopale permanente della Cei hanno ripreso e approfondito l’Introduzione proposta dal presidente, card. Gualtiero Bassetti, in apertura dei lavori (14-16 gennaio). È stato condiviso, si legge nel comunicato finale, “il richiamo a un metodo, che – a partire da un’idea forte e da luoghi di elaborazione culturale, discernimento e verifica – aiuti ad affrontare una stagione segnata da smarrimento e confusione. La finalità di tale metodo – è stato evidenziato – ha a che fare con il superamento dei luoghi comuni, delle risposte frettolose, dei richiami gridati, del linguaggio incattivito. Condizione della sua riuscita è il ritorno a un fondamento spirituale, in particolare a quel respiro biblico di cui Papa Francesco non cessa di essere interprete e che consente di coinvolgersi appieno nella realtà, arrivando anche a denunciarne le storpiature”. L’analisi dei vescovi “ha dato voce alla domanda di vita che sale dalla gente: è domanda di opportunità per i giovani, di lavoro, di accesso ai servizi e alle cure sanitarie, di qualità ambientale. Ancora, è domanda di superamento delle condizioni di sofferenza, legate all’usura, alla sopraffazione mafiosa, alla dipendenza dal gioco e da Internet. Infine, è domanda di accoglienza, incarnata soprattutto dai migranti: oggi rappresentano un dramma umanitario, dal quale la Chiesa si sente interpellata in modo inderogabile nella sua coscienza e nella sua missione”.

Il Consiglio permanente ha ribadito “il rifiuto di parole e atteggiamenti di esclusione, che considerano l’altro come un pericolo o una minaccia” e “ha ricordato la necessità di far viaggiare l’accoglienza con l’integrazione”. D’altra parte, i vescovi hanno rilanciato “il loro impegno per sollecitare una risposta concreta ed equa da parte dell’Unione europea”. Altro tema ampiamente condiviso dai membri del Consiglio Permanente è “l’urgenza di una proposta formativa, che abbia a cuore la città e il bene comune”. In questa prospettiva, “anche le prossime elezione europee sono viste come un’opportunità per favorire una partecipazione consapevole e responsabile”.