
“Incontrare Cristo e seguirlo dà senso alla vita; è un incontro che ci interpella, a volte scomodo perché ci obbliga a cambiare rotta. Il nostro patrono ci esorta ad avere uno stile di vita nuovo, dove non si cede alle lusinghe del mondo ma si rimane fedeli nella famiglia, nella vita sociale e politica, al momento storico attuale, superando gli interessi personali per favorire il bene della comunità”. Lo ha detto, oggi pomeriggio, mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, nei secondi vespri in duomo per la festa del patrono, San Ponziano. Alle 16.30 è partita dalla cattedrale la processione per riportare la reliquia di S. Ponziano nella basilica a lui dedicata. Come tradizione, il corteo religioso è stato aperto da numerosi cavalli e cavalieri, diversi bambini, a ricordo del fatto che S. Ponziano è raffigurato sempre a cavallo e l’agiografia locale lo definisce “felice cavaliere del cielo”. “Quest’anno la festa di S. Ponziano ha assunto un connotato particolare: è partita dalla Cappella palatina del palazzo comunale, ha fatto tappa nella basilica cattedrale e questa sera è tornato a casa. È significativa questa rete geografica che abbiamo tracciato: il palazzo comunale è il luogo del servizio della comunità civile, la chiesa cattedrale è il luogo nel quale la comunità cristiana ascolta la Parola del Signore e lo accoglie nel pane eucaristico, questa basilica è la memoria del martirio e la custodia di S. Ponziano. Sono luoghi diversi collegati tutti da un’unica finalità: il servizio dell’accompagnamento della vita quotidiana della gente di Spoleto”, ha affermato mons. Boccardo, prima della benedizione finale. “C’è un’alleanza di interessi, di generosità, di sogno e di ideali – ha aggiunto il presule -. Tutti abbiamo bisogno di vivere bene e abbiamo bisogno che qualcuno ci aiuti, meglio dobbiamo imparare a educarci gli uni con gli altri, custodendo le belle tradizioni di chi ci ha preceduto: da S. Ponziano a tutti quelli che dopo di lui hanno lavorato per il bene di questa popolazione”. “Chiediamo a S. Ponziano – ha concluso l’arcivescovo – che continui a suscitare l’impegno per il bene comune, mettendo a disposizione degli altri quel poco o tanto che ciascuno possiede: solo insieme, infatti, si riesce a costruire e non gli uni contro gli altri. Tornando a casa siamo sicuri che qualcuno cammina con noi: è il nostro patrono”.