
“Quando incontriamo le persone nelle comunità ci raccontano per prima cosa le morti per suicidio, sia tra chi rimane, sia tra chi emigra all’estero”: pur non avendo statistiche la direttrice di Caritas Venezuela Janeth Marquez mette in evidenza al Sir un nuovo drammatico fenomeno che sta affliggendo la popolazione venezuelana, stremata da una crisi umanitaria senza precedenti. Molti non ce la fanno a reggere il peso della povertà e delle difficoltà e si suicidano: “Solamente questa settimana sono morti due giovani, suicidi per depressione”. L’87% delle famiglie venezuelane sono povere. L’iperinflazione ha raggiunto cifre impensabili: con un salario minimo mensile non si riesce nemmeno a comprare un cartone di uova. Entro fine anno, secondo stime del Fondo monetario internazionale, raggiungerà 1 milione %. “Il 36% delle famiglie ha dovuto vendere beni di famiglie per comprare cibo”, aggiunge Marquez. Oltre 4 milioni di persone vivono fuori dal Venezuela, di cui 2 milioni e 300mila fuggiti negli ultimi due anni verso i Paesi confinanti. Ma gli ultimi arrivati incontrano restrizioni e una crescente xenofobia.