Ilva: Di Maio, “miglior accordo nelle peggiori condizioni”

“Questo accordo è il miglior risultato che si potesse ottenere nelle peggiori condizioni possibili. I miglioramenti che sono stati raggiunti durante le trattative dimostrano che, oggi come negli scorsi anni, i rilanci in materia ambientale e occupazionale erano possibili e anzi doverosi per garantire la tutela dell’interesse pubblico. I responsabili di questo scempio pagheranno”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, oggi al termine dei lavori del tavolo sull’Ilva. Parlando di Taranto, il ministro ha riconosciuto che il suo futuro “non è essere ostaggio di una sola azienda”. “È questa idea miope di sviluppo ad aver reso Taranto un deserto. Sappiamo bene che lo Stato da oggi dovrà seriamente riconquistarsi la fiducia dei suoi cittadini”. Quindi, Di Maio ha affermato che “Taranto ha bisogno di una legge speciale per ripartire dopo decenni in cui si è giocato con la vita delle persone e dei lavoratori”. Quella reputata necessaria è “una vera riconversione economica, partecipata dai cittadini, che impegnerà il Governo nel destinare risorse straordinarie per il rilancio di questa città, già a partire dalla prossima legge di bilancio e con una serie di azioni legislative mirate”. Così il ministro ha annunciato l’inizio dell’ “operazione ‘fiato sul collo’ per verificare che si mantengano gli impegni presi soprattutto sul versante ambientale”. “La struttura commissariale agirà come un poliziotto ambientale, pronto a intervenire al primo allarme e sempre pronto a vigilare sugli obblighi da rispettare”.

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