
“Sentiamo il dovere di fare il massimo per ricucire una città spezzata ma che con la solidarietà dei cittadini e il sostegno incessante delle istituzioni troverà la forza di risollevarsi. Per questo è necessario l’impegno di tutti per restituire a Genova e ai genovesi la quotidianità perduta”. Lo ha affermato questo pomeriggio alla Camera dei deputati il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, nel corso delle comunicazioni del governo sul crollo del ponte Morandi, avvenuto a Genova lo scorso 14 agosto. Un evento “inaccettabile” lo ha definito Toninelli, che ha espresso un pensiero per le 43 vittime, i feriti, le famiglie, e “gli eroi” che hanno scavato tra le macerie. Il ministro ha invocato “coesione in un momento tanto delicato”, aggiungendo che “sentiamo forte il dovere di ridare un tetto alle centinaia di persone costrette ad abbandonare la propria abitazione”. “L’impegno di questo governo – ha aggiunto – è anche quello di mettere le imprese danneggiate in condizione di riprendere la propria attività quanto prima limitando al massimo i disagi sopportati anche dai lavoratori”. Il ministro ha annunciato la predisposizione di un “Decreto legge per Genova e per le infrastrutture” che prevedrà anche “forme di aiuto in ordine alle rate dei mutui che molte famiglie sono costrette a pagare su immobili che non possono più abitare”, “forme di agevolazione fiscale o incentivi alla temporanea delocalizzazione” per le imprese ricadenti nell’area del crollo del ponte. “Attenzione” verrà posta anche per le imprese dell’indotto seppur fuori dall’area danneggiata.
Toninelli ha annunciato che entro tre mesi sarà trovata una sistemazione per tutti gli sfollati (255 famiglie per 566 persone) con il completamento dell’assegnazione degli alloggi entro novembre.
Il ministro ha poi confermato la volontà di “rivedere integralmente il sistema delle concessioni autostradali” facendo sì che “tutti i concessionari, pubblici o privati che siano, saranno vincolati a reinvestire gran parte degli utili nell’ammodernamento delle infrastrutture”. Per quanto riguarda la ricostruzione del ponte, Toninelli ha ribadito che “i lavori non possono essere affidati ed eseguiti da chi aveva giuridicamente la responsabilità di non farlo crollare”. “Lasciare ad Autostrade per l’Italia la ricostruzione del viadotto sarebbe una follia”, ha osservato il ministro, spiegando che “la ricostruzione va affidata ad un soggetto a prevalente o totale partecipazione pubblica mantenendo in capo al concessionario l’ovvio onere dei costi”. In ogni caso, “sulla ricostruzione dovrà esserci il sigillo dello Stato”. Per quanto riguarda la mobilità, “l’impegno è quello di tornare ad una situazione di normalità entro gennaio”, ha affermato il ministro parlando anche delle tratte ferroviarie e del porto.
Polemiche e richieste di chiarimenti in aula di Montecitorio per l’accenno alle “pressioni interne ed esterne che abbiamo subito” fatto da Toninelli circa la pubblicazione, avvenuta il 27 agosto, di tutti i contratti di concessione delle autostrade sul sito del ministero delle Infrastrutture.