Diocesi: Latina, mediazione penale estingue un reato anche grazie all’impegno del Consultorio diocesano

L’accusa per guida in stato di ebbrezza nei confronti di una ventunenne neopatentata si è risolta nei giorni scorsi con la pronuncia di un giudice del Tribunale di Latina che ha estinto il reato, grazie alla messa alla prova con mediazione penale. Non c’erano stati feriti, ma la ragazza rischiava fino a un anno di carcere. Invece, nel corso delle indagini, il magistrato ha ammesso il procedimento di “messa alla prova” attraverso lavori socialmente utili, che la giovane ha svolto in una onlus che si occupa di anziani, bambini e disabili. L’esperienza le ha dato l’opportunità di ripensare alla sua condotta e alle possibili conseguenze del reato e così il giudice, in sede di udienza preliminare, ha deciso di estinguere il reato (in questi casi, di solito, si ottiene la condizionale). Tutto ciò è stato possibile anche grazie all’impegno dell’Ufficio di mediazione penale e giustizia riparativa del Consultorio familiare “Crescere insieme” della diocesi di Latina. “È la prima volta che a Latina che un reato viene estinto grazie alla messa alla prova con mediazione penale” spiega al Sir l’avvocato Pasquale Lattari, responsabile dell’Ufficio di mediazione penale del Consultorio di Latina. “La giustizia riparativa è poco conosciuta dai cittadini e dagli operatori del diritto – aggiunge Lattari –. Diffonderne la mentalità e apprezzarne i benefici non porta solo a estinguere reati (il procedimento è ammesso per reati fino a quattro anni), ma porta grandi vantaggi a tutta la collettività, al recupero di chi ha commesso il reato e all’azzeramento della recidiva, come è accaduto per la ragazza che abbiamo seguito in questa occasione”. L’ufficio di mediazione penale del Consultorio di Latina si è aggiudicato uno dei primi bandi in Italia del Ministero della giustizia per la mediazione penale, ha già svolto un corso di formazione per mediatori.

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