Vita pastorale

Politica: card. Bassetti, “adoperarsi per reggere e difendere le basi della nostra democrazia”

“Se guardiamo a ciò che ha sempre guidato i cattolici italiani troviamo come filo comune il grande bisogno di distinguersi e di portare alta, anche in politica, la divisa evangelica”. Lo scrive il presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, nella sua lettera, pubblicata nel numero di ottobre di “Vita pastorale”, anticipato al Sir. Il porporato ricorda il prossimo centenario dell’appello ai “Liberi e forti” di don Luigi Sturzo, che ricorre nel 2019. Un appello che “ha rappresentato l’inizio di quel cattolicesimo politico italiano che ha segnato la nostra democrazia”. Il card. Bassetti segnala che “nel corso di questi cento anni di esperienza politica molto si è consunto e molto si è disperso”, indicando anche il rischio che “da eredi di quella nobile tradizione ci si possa soltanto limitare a custodirla”. Guardando all’oggi, il cardinale evidenzia come “il nostro Paese sia più sano di come ci viene rappresentato”. “Sul territorio è diffusa la disponibilità per gli altri e per il servizio, tant’è che è facilmente verificabile come migliaia di persone in altrettanti Comuni italiani – senza alcuna visibilità e senza guadagno – stiano adoperandosi con umiltà e fedeltà per reggere e difendere le basi della nostra democrazia”. Chiedendosi “come deve essere un buon politico”, il presidente della Cei indica come necessaria la “dimensione spirituale”. “Chi si impegna nell’amministrare la cosa pubblica deve tornare a sentirsi un nostro figlio prediletto”. Una la consapevolezza di fondo: “Il contesto attuale in cui viviamo ci chiama a un rinnovato impegno: come cristiani e come cittadini non possiamo restare in disparte rispetto al coinvolgimento nell’amministrazione della cosa pubblica”. Tre, invece, gli “elementi indissolubili”, indicati dal card. Bassetti, che devono essere presenti nel bagaglio del politico cristiano: servizio, persona e società. “Affermato il valore della persona, concepisce la società come un legame comunitario di cui è necessario mettersi al servizio per costruire solidarietà e giustizia sociale”.