Chiese locali

Diocesi: Termoli-Larino, dopo l’Assemblea ecclesiale entra nel vivo il nuovo anno pastorale

“Il disegno del Padre è Cristo, e noi in lui” (Gaudete et Exultate 21) è il titolo del nuovo anno pastorale della diocesi di Termoli-Larino, che ha preso ufficialmente il via con l’assemblea diocesana durate la quale il vescovo Gianfranco De Luca ha presentato le piste tracciate per il nuovo cammino diocesano e illustrato i risultati e le proposte emerse anche dai tavoli di lavoro e dagli incontri svolti a Termoli e nelle assemblee di zona. Da più parti è stata ravvisata con forza “l’urgenza di vivere la dimensione alta della nostra vocazione cristiana, sia a livello personale che a livello comunitario, aprendo il cuore al desiderio di Dio e attraverso un processo che venga seguito, custodito con serietà e responsabilità”. Nella relazione conclusiva, mons. De Luca si è soffermato su un discorso “circolare” che ha evidenziato il “circuito relazionale sul quale si gioca la nostra esistenza cristiana”. Mons. De Luca ha rivolto un invito a “vivere dentro, ri-volti a Gesù e non ripiegati su noi stessi”, superando “ogni egoismo e rimettendo al centro il vero senso dell’esistenza anche riscoprendo una Chiesa che non vive per conservare se stessa ma per essere voce di un Altro”. Il vescovo ha proposto una formula concreta e fondamentale per l’esistenza di cristiani e per la vita di comunità: la formula delle 3 P + 1: Parola, Prossimo, Pane eucaristico più Patto di misericordia e di amore reciproco. “È importante – ha detto mons. De Luca – rincentrare la vita personale e quella delle nostre comunità sulla Parola di Dio ascoltata, vissuta e testimoniata ma non possiamo, al contempo, dire di amare Cristo se non accogliamo, proteggiamo e serviamo ogni prossimo, a partire dai poveri e dai sofferenti ricordando sempre l’importanza del Pane eucaristico nella celebrazione della messa domenicale senza la quale “è impossibile vivere da cristiani”. Questa interconnessione – ha osservato mons. De Luca – ci porta a vivere la quarta “P”, quella del Patto dell’amore scambievole basato sul Patto della Misericordia: “occorre impegnarci, con l’aiuto della grazia, a perdonarci sempre è comunque, presupposto della carità vicendevole”. La celebrazione della domenica come “giorno del Signore”, l’iniziazione cristiane e le feste dei santi patroni e la pietà popolare sono i tre ambiti individuato su cui la comunità diocesana è stata invitata a riflettere e confrontarsi per rimettere Gesù al centro della vita e dell’azione pastorale”.