Sta calando la conoscenza del cristianesimo, “nonostante le nostre belle lezioni di religione nelle scuole e nelle parrocchie”. Ma “quando i valori e le virtù del Vangelo non si conoscono più, questi si perdono anche nella famiglia, nella politica, nell’economia e nel tessuto sociale e incalzano altri parametri e altre idee. Quando si perde lo spirito dell’amore al prossimo, si diffondono il freddo sociale e una società in cui ci si fa largo a gomitate”. È iniziata con l’omelia pronunciata dall’arcivescovo di Bamberga, mons. Ludwig Schick, la terza giornata di lavori dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale tedesca a Fulda. Il punto per l’arcivescovo è che “il compito e la sfida per la Chiesa oggi” è di “rinnovare e intensificare l’insegnamento e la formazione nella fede cristiana”. Un’altra necessità oggi, come al tempo di san Vincenzo de’ Paoli, a cui mons. Schick ha fatto riferimento, è quella di avere preti santi: “Al suo tempo erano pochi, come oggi”. “Abbiamo bisogno di più sacerdoti, ma di più sacerdoti santi” in tutte le dimensioni della vita per evitare “clericalismo, abusi di potere, bigotteria e ipocrisia”. Per mons. Schick bisogna che l’appello alla santità risuoni più forte “nella nostra Chiesa in tutti gli ambiti, ma soprattutto tra i diaconi, sacerdoti, vescovi e consacrati”. Mons. Schick ha quindi invitato a “collaborare per il rinnovamento della Chiesa a partire da noi stessi”. Nella messa si è anche ricordato il defunto cardinale Karl Lehmann e altri 4 vescovi tedeschi deceduti negli scorsi mesi.