Ecumenismo
“Pensando alle religioni, credo che molto prima delle differenze e dei punti di vista distinti, un primo apporto fondamentale al mondo d’oggi è essere capaci di mostrare la fecondità del dialogo costruttivo per trovare, tra tutti, le migliori soluzioni ai problemi che ci coinvolgono tutti”. Lo scrive Papa Francesco nel messaggio inviato ai partecipanti al Forum interreligioso G20 (G20Interfaith), che inizia oggi in Argentina e proseguirà fino al 28 settembre. Rappresentanti di diverse chiese cristiane e religioni discuteranno sul tema “Costruendo consenso per uno sviluppo equo e sostenibile”. Nel messaggio in spagnolo, il Papa riflette sul fatto che “queste conferenze interreligiose, nell’ambito delle riunioni del G20, aspirano a offrire alla comunità internazionale l’apporto delle vostre diverse tradizioni ed esperienze religiose e filosofiche per illuminare quelle questioni sociali che ci preoccupano in modo speciale”. Francesco fa notare che “le sfide che deve affrontare il mondo in questo momento sono molte e complesse. Noi affrontiamo oggi situazioni difficili che non solo colpiscono tanti nostri fratelli poveri e dimenticati, ma minacciano il futuro dell’umanità intera”.
Da qui l’importanza del dialogo, “che non significa rinunciare alla propria identità”, ma piuttosto significa “essere disposti a uscire incontro all’altro, a comprendere le sue ragioni, a essere capaci di tessere relazioni umane rispettose”, nella convinzione che ascoltare un pensiero differente porta “arricchimento e mutua fraternità”. Entrando nel merito delle questioni che saranno discusse durante l’incontro, Francesco scrive: “Di fronte a un mondo nel quale si afferma e si consolida un paradigma di sviluppo di tipo tecnocratico, con la sua logica di dominio e controllo della realtà in favore di interessi economici e del profitto, penso che le religioni abbiano un grande ruolo da realizzare, soprattutto grazie a questo ‘sguardo’ nuovo sull’essere umano, che viene dalla fede in Dio creatore dell’uomo e dell’universo”. Qualsiasi intento di cercare un autentico sviluppo economico, sociale o tecnologico deve tenere in conto la dignità dell’essere umano, l’importanza di guardare a ciascuna persona negli occhi e no come un ulteriore numero di una fredda statistica”. “Offriamo per questo una modalità nuova di guardare agli uomini e alla realtà, non con l’affanno di manipolare e dominare, ma con il rispetto della loro natura e della loro vocazione nella creazione intera”. Il Papa conclude che ricordando ancora una volta che “tutti siamo necessari” in questo lavoro di dialogo e costruzione della società, e che “possiamo lavorare tutti insieme come strumenti di Dio per proteggere e custodire la creazione, portando ciascuno la vostra cultura, i vostri talenti e la vostra fede”.