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Geopolitica: Trump, “la Cina sta interferendo nelle elezioni di medio-termine”

(da New York) L’intervento di Donald Trump durante la seduta del Consiglio di sicurezza in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari, si focalizza non solo sulle armi nucleari ma anche su quelle biologiche e chimiche e non ha mancato di sottolineare le sanzioni Usa imposte al presidente siriano Bashar Al-Assad che “le ha usate contro i civili autorizzato dalla Federazione Russa e dall’Iran: quest’ultimo, poi continua a diffondere armi proibite in tutta la regione mediorientale e non può essere autorizzato al possesso di armi nucleari”. Trump nel suo discorso non sembra tener minimamente conto delle inchieste delle Nazioni Unite sugli attacchi chimici che hanno trovato ben altri colpevoli o sono ancora in cerca dei responsabili. Attorno al tavolo dei 15, il presidente americano torna a difendere la decisione di ritirarsi dal Piano congiunto sul nucleare e ad attaccare il governo iraniano. “È stato un accordo unilaterale orribile che ha permesso al regime di continuare il suo percorso per ottenere armi nucleari e di ottenere denaro contante per finanziare il terrorismo e imporre il caos nella regione” ha dichiarato senza mezze misure e ha spiegato che le sanzioni americane entreranno in vigore in novembre e ne verranno aggiunte di altre anche per chi non rispetterà quanto deciso dalla sua amministrazione e il messaggio è chiaramente diretto a partner commerciali e alleati. Trump è poi tornato alla sua politica interna affermando che “la Cina sta interferendo nelle prossime elezioni di medio-termine del prossimo novembre perché sono il primo presidente che l’ha sfidata sul commercio e non vuole che io o la mia amministrazione vinca”. Infine ha ricordato il summit con il presidente nordcoreano Kim Jong Un che “si è impegnato alla denuclearizzazione” e con cui Trump intende al più presto siglare un accordo, “poiché molto si sta facendo dietro le quinte” per giungere alla pace, ma questo non comporterà la cancellazione delle sanzioni imposte dal Consiglio di sicurezza. Devono rimanere in vigore. Al bipolarismo di Trump fa eco il multilateralismo di Macron che prendendo la parola dopo il presidente statunitense ribadisce la necessità di approcci multilaterali sulle questioni nucleari e pur apprezzando il dialogo diretto con la Nord Corea ribadisce che “il programma nucleare di Pyongyang rappresenta una minaccia per la pace e la sicurezza internazionali e fino a quando i suoi impegni non saranno tradotti in azione, il dialogo deve essere accompagnato da sanzioni”. Il presidente francese si fa paladino del Trattato sul nucleare abbandonato dagli Usa e assicura che tutti i firmatari “manterranno lo stesso obiettivo e cioè impedire all’Iran di possedere armi nucleari. Anche se l’accordo è imperfetto, è un passo decisivo per soluzioni a lungo termine”.