Immigrazione

Decreto Salvini: card. Turkson (Santa Sede), “emigrare non è un crimine, ogni uomo ne ha diritto per cercare vita degna”

“Quando si vuol criminalizzare qualcosa si deve avere un crimine, ma il reato qual è? Qual è il male fatto in questo caso? Aver lasciato il proprio Paese cercando di entrare in un altro Paese?”. Così il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, ha risposto al Sir a proposito del Decreto Salvini su immigrazione e sicurezza, a margine della presentazione del Rapporto Unctad sul commercio e lo sviluppo 2018 svoltasi nella sede di Radio Vaticana a Roma. “Qualcuno dice che l’Italia è stata lasciata sola a gestire tutto il carico dei migranti che attraversavano il Mediterraneo – ha osservato -. Qualunque persona sentendo queste parole può reagire dicendo: ‘se voi non fate qualcosa allora stop’. Forse si vorrebbe spingere l’Unione europea a prendere sul serio questa responsabilità ma come sappiamo anche in altri Paesi europei il problema c’è ancora”. “Il Papa – ha ricordato – ci ha consigliato di accogliere, proteggere, promuovere ed integrare le persone, riconoscendo che l’umanità ha il diritto di emigrare. Allora bisogna cambiare la politica di sviluppo nei Paesi dove l’economia è causa di migrazione. In Siria ed Iraq ci sono guerre ma sappiamo anche che l’Europa viene in Africa e gli Stati Uniti vanno in America Latina per motivi economici. Allora cerchiamo di cambiare il paradigma di sviluppo”. “La migrazione non è una novità – ha aggiunto -. Solo che in questi giorni il senso di nazione e nazionalità è un po’ aumentato e a volte si ha l’impressione che tutti quelli che arrivano da fuori sono stranieri, nel senso di ‘strani’. Ma in nome dell’umanità comune dobbiamo capire che se tutti gli uomini, come sostengono le dichiarazioni dell’Onu, hanno la stessa dignità, dobbiamo cercare di promuovere la dignità di ogni persona. Quelli che arrivano qui cercano le condizioni in cui possono sperimentare la loro dignità. È semplicemente così”.