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Milano e Cortina da sole? E Torino continuerà a restare fuori? E cosa farà poi il Governo? Sul fronte della candidatura italiana alle Olimpiadi Invernali 2026 la giornata di oggi è ruotata attorno a questi interrogativi che per ora non hanno avuto risposte chiare. Tutto mentre una delegazione fatta dagli assessori allo sport di Lombardia e Veneto di fronte al Cio a Losanna ha confermato la disponibilità a correre per la designazione olimpica.
L’elemento nuovo, al di là delle prese di posizione politiche, è arrivato proprio da Torino. Mentre infatti la sindaca della città, Chiara Appendino, ha confermato la sua linea dura, il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, si è dimostrato più possibilista. Per Appendino il problema di fondo è duplice: il sostegno finanziario e la chiarezza. “Se si vuole portare avanti l’ipotesi di Olimpiadi senza fondi statali ma sostenute da Regioni e privati – ha spiegato la prima cittadina -, si chiarisca prima chi mette quanto, altrimenti è da irresponsabili andare avanti, non si prendono impegni a scatola chiusa. Torino non c’è perché la proposta manca completamente di chiarezza”. Appendino ha poi aggiunto riferendosi sempre ad un’ipotesi di candidatura senza il Governo: “Se si apre questo scenario allora le tre Regioni mettano nero su bianco le risorse che sono disposte a impegnare e si convochi un tavolo con aziende, sponsor, privati e gli stakeholders dei territori che vogliono sostenere l’evento e vediamo di che cifre stiamo parlando”.
”Penso ci sia ancora tempo. Faccio mio l’appello di Luca Zaia”, ha invece spiegato questa mattina Chiamparino riferendosi all’affermazione del presidente del Veneto, Luca Zaia, che aveva dichiarato ieri sera di “tifare per Torino”. Chiamparino pragmaticamente ha detto che “il problema è che la candidatura sia delle tre città e non di una sola, se è così io sono pronto a venire a Roma e sedermi a un tavolo. Così invece si rischia di essere meno forti. La Sindaca Appendino ha mandato quella lettera a fronte della richiesta di Milano di essere capofila. Se problema è il posizionamento nel logo non c’è problema. Non vedo perché non dovremmo riprendere il discorso’”. Da qui la conclusione del presidente regionale piemontese: “Sarebbe utile che al più presto governo e Coni ci riconvocassero tutti a Roma per rilanciare questa candidatura”.
Una posizione in linea, sembra, anche con quella del Coni il cui presidente Giovanni Malagò ha spiegato di non voler fare polemiche ma come sia necessaria una condivisione d’intenti che fino ad oggi non c’è stata. “Quindi mi auguro – ha concluso -, che nei tempi supplementari si trovi questa condivisione nell’interesse di tutti”. Speranze, dunque, condivise anche da Luca Zaia che ha avvertito del rischio di perdere 980 milioni di euro di finanziamenti del Cio. “Sono un inguaribile ottimista e penso che la soluzione del tridente sia ancora oggi la migliore. Invito tutti a ripensarci, perché abbiamo chiuso un bel dossier e il Coni ha già ottenuto dal Cio la possibilità di far firmare i tre sindaci, il che è una cosa unica. Comunque, se non va a tre, c’è la soluzione della falange macedone Lombardia-Veneto”. Zaia ha poi concluso: “Questo non è il momento delle polemiche, ma di saper fare tutti un passo a lato. La verità è che ci sarà un logo e ci saranno i nomi delle tre città uno davanti all’altro. Pur di chiudere questa partita Cortina si mette in fondo senza problemi. Non esiste che si perdano le Olimpiadi, credibilità, finanziamenti, visibilità planetaria per un battibecco sulla posizione del nome”.
Intanto a Losanna, all’incontro tra la delegazione italiana (guidata dall’ex campionessa olimpica di scherma Diana Bianchedi) e quella del Cio ha partecipato anche il presidente del Cio, Thomas Bach.